Nell’inverno 1905/06 per
questo ritratto la Stein si sottopone ad un’ottantina di sedute, senza
vederlo concluso. Poi Picasso parte per Gosol e al suo ritorno, l’autunno
seguente, insoddisfatto cancella la testa per ridipingerla, senza vedere
il modello, secondo i modi della sua nuova riflessione. Si nota una lieve
ma fastidiosa sproporzione tra la testa, enorme, e il corpo massiccio,
nascosto sotto le abbondanti pieghe dei vestiti
In un primo momento la
Stein chiede stupita se quella è proprio lei, ma poi esclama “In
fin dei conti c’è tutto”. E successivamente scrive: ”Fui e sono
tuttora soddisfatta di questo ritratto. Per me, sono io; ed è la
sola immagine di me che sia sempre me”.
Con quest’opera Picasso
è ormai fuori dal “periodo rosa”, proiettato verso una nuova esperienza.